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  Francavilla d'Ete

“Fermo Mia” il primo portale D.o.c.
di Fermo e del territorio fermano.

 

Nel portale “Fermo Mia” troverete tantissime peculiarità storiche della città di Fermo e di tutto il fermano, la Fermo artistica, la Fermo culturale, la Fermo storica, la Fermo nascosta, la Fermo che non si conosce.

a cura di Piero Evandri

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Francavilla d'Ete

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Francavilla d'Ete

Francavilla (Franca-villa = città libera) nasce intorno al 1140 in seguito all'affrancarsi dalla servitù verso i loro Signori, (Conti di Gualdrana e Montirone), di alcune persone che si riunirono intorno alla Chiesa di San Ruffino dando origine ad un nuovo centro abitato. Questo centro abitato sorgeva su un colle di appartenenza alla potente famiglia Brunforte che ebbe un ruolo rilevante nella storia delle Marche.

 

Nel 1145 il castello di Francavilla fu ceduto alla Chiesa Fermana e da allora, per un lungo periodo, la sua storia fu strettamente intrecciata alla città di Fermo e alla Santa Sede. Nel secolo XI°, in seguito alla nascita delle fazioni dei Guelfi (che avevano accordi con il Papato) e dei Ghibellini (che parteggiavano per l'imperatore di Germania ed in seguito per altre case regnanti) il castello di Francavilla e la città di Fermo parteggiarono per l'una o l'altra parte a secondo della convenienza fino al 1340, anno in cui la città di Fermo si pose liberamente sotto il dominio del Pontefice Benedetto XI° e il castello di Francavilla sotto quello della città di Fermo. In seguito la vita dello Stato Fermano e dei suoi castelli fu funestata dalle compagnie di ventura che scorrazzavano liberamente e depredavano anche paesi neutrali. Nel 1386 Fermo riscattò il castello di Francavilla, caduto in mano ad avventurieri, e poi lo cedette a Marco Zeno, appartenente ad una celebre famiglia dogale di Venezia con la quale Fermo era in stretti rapporti già dal XIII° secolo. Francavilla continuò il suo vassallaggio alla città di Fermo e fu sottomessa con essa alle occupazioni e tirannie delle famiglie Migliorati e Malatesta fino al 1428 anno in cui, con l'aiuto del Pontefice Martino V°, si sottomise allo Stato Pontificio e con esso rimase per lungo tempo.

 

Seguirono anni in cui si alternarono periodi di pace e di agitazioni. Nel 1486, dopo la cacciata degli Sforza dalla città di Fermo, tutti i castelli (meno Loro Piceno, Monte San Pietrangeli e Magliano) tornarono sotto di essa e la pace regnò quasi ininterrottamente fino alla fine del secolo.

All'inizio del XVI° secolo, con la morte di Alessandro VI°, ricominciarono le agitazioni e Fermo si vide dominata e tiranneggiata dapprima (nel 1502) da Oliverotto Euffreducci, in seguito (nel 1514) da Giampaolo Baglioni, signore di Perugia e poi dagli Spagnoli. Seguirono anni di discordia tra Fermo e i suoi castelli fino a quando, nel 1547, Fermo venne reintegrata dallo Stato Pontificio e ne chiese ed ottenne la sua diretta tutela tramite il governo del nipote o del parente più prossimo del Pontefice. Questo stato di cose durò fino al 1691, quando il Papa Innocenzo XIII° abolì definitivamente il nepotismo e dal 1791 in avanti venne abolita anche la "Congregazione dei Prelati" (che provvedeva alla nomina del Governatore di Fermo) e Fermo ed i suoi vecchi castelli vennero governati come ogni altro paese della Chiesa. Si diffusero in seguito in Italia le idee di libertà e nazionalità nate dalla rivoluzione francese (1789). Nel 1797 Napoleone Bonaparte condusse la Campagna d'Italia che impose (nel 1797 a Tolentino) al Papa Pio VI° un patto di pace. In seguito le imposizioni e le rapine dei Francesi favorirono la nascita del movimento degli "Insorgenti", fortemente propugnato dalla chiesa, e le Marche in questo periodo furono uno squarciato terreno di battaglia tra Giacobini ed Insorgenti. Più tardi, con l'elezione al pontificato di Pio VII° vennero abrogate ed annullate tutte le leggi emanate dal Governo Repubblicano e ciascun territorio venne restituito sotto gli antichi diritti giurisdizionali.

 

Nel 1800, con la battaglia di Marengo, Napoleone ripristinò la Repubblica Cisalpina con il nome di Repubblica Italiana e nel 1808 le Provincie Marchigiane vennero integrate al Regno d'Italia e divise in tre dipartimenti: del Metauro, del Musone e del Tronto, sotto le Prefetture di Ancona, Macerata e Fermo. La comunità di Francavilla venne inclusa nel dipartimento del Tronto. Con la caduta di Napoleone, nel 1814, i dipartimenti marchigiani passarono sotto il governo di Murat, divenuto re di Napoli, e nel 1815, con l'occupazione delle Marche da parte delle truppe austriache, la regione tornò sotto il dominio della Santa Sede. Nel 1860 le province marchigiane vennero annesse al Regno d'Italia ed in seguito al decreto del 22 dicembre le province vennero diminuite da sei a quattro e Fermo, quantunque più meritevole dal punto di vista economico, demografico, storico e topografico di Ascoli Piceno vide soppressa la sua provincia. Sembra che Ascoli si fosse dimostrata più accondiscendente verso il nuovo regno, mentre Fermo si schierò con il governo Papale e a nulla valsero le richieste di revoca da parte del Commissario Straordinario per le Marche al Governo Piemontese. Nel 1863 Francavilla venne autorizzata a prendere il nome di Francavilla d'Ete.

Da vedere e visitare

 

Archivio Storico del comune di Francavilla D'Ete

 

Resti di mura e sei torrioni rompitratta

 

Chiesa di San Pietro Apostolo

Ultimata nel 1899, sorge sul punto più elevato del paese, al di fuori delle antiche mura castellane. La chiesa fu edificata a croce greca e presenta delle belle arcate sorrette da colonne maestose ornate di stucchi. Annesso alla chiesa c'è un piccolo Oratorio della Venerabile Confraternita del Carmine in cui si possono ammirare pregevoli opere d'arte del XVII° secolo.

 

Chiesa di San Rocco

La chiesa, costruita nel XV° secolo in onore del santo francese che liberò la città dalla peste, sorge nella piazza del paese ed è affiancata da uno svelto campanile completamente ricostruito nel 1823 in sostituzione del vecchio perchè pericolante. Adiacente alla chiesa sorge il bell'edificio del Collegio Serafico del Terzo Ordine Regolare di San Francesco intitolato a Sant'Antonio da Padova.

 

Chiesuola di Santa Maria delle Grazie

La piccola chiesa, volgarmente chiamata "Madonnetta", si trova a circa trecento metri dal centro abitato. Di essa non si conosce con esattezza la data di erezione, ma da alcuni dipinti ivi esistenti si può desumere che risalga al XV° secolo.

 

Chiesuola rurale del SS. Crocifisso

Sorge a circa quattrocento metri dal centro abitato e si ritiene sia stata edificata all'inizio del XIX° secolo in sostituzione delle chiese di Santa Giuliana e San Sisto esistenti nella vicina contrada di Santa Giuliana.

 

 

PERSONAGGI ILLUSTRI

Al momento non vi sono schede di riferimento.

 

 

MANIFESTAZIONI

 

Festa di Santa Rita  - Maggio

Festa del Patrono San Rocco - 16 Agosto.

Lu Vurgu fa cantina - Settembre

 

 

Tipicità

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Si ringrazia l'amministrazione comunale di Francavilla D'Ete per la concessione del materiale e l'apporto fornito
alla realizzazione delle pagine.

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