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  M.S.Pietrangeli

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di Fermo e del territorio fermano.

 

Nel portale “Fermo Mia” troverete tantissime peculiarità storiche della città di Fermo e di tutto il fermano, la Fermo artistica, la Fermo culturale, la Fermo storica, la Fermo nascosta, la Fermo che non si conosce.

a cura di Piero Evandri

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Monte San Pietrangeli

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Monte San Pietrangeli   »    Il paese del pittore, scultore ed architetto Luigi Fontana

Monte San Pietrangeli

Il Comune, posto su un ameno colle equidistante dalle valli del Chienti e del Tenna, si presenta con un complesso urbanistico dalla forma molto armonica.

Ha una storia antica il cui fulcro è stata la lotta plurisecolare per mantenersi "libero comune" contro le sopraffazioni di Fermo, allora capoluogo.

Il "Castellum Sancti Petri Ultra Tennam", citato per la prima volta in un documento della metà del XI° secolo, derivò il nome dal centro religioso istituito al suo interno dai monaci di San Pietro in valle di Ferentillo (Terni). Nel 1270, chiesa e monastero vennero ceduti ai francescani, che con la loro presenza influiranno fortemente sulla vita religiosa della comunità monsampietrina. Ma il XIII° secolo è ricordato soprattutto per il passaggio del castrum da un potentato all'altro: i canonici della cattedrale di Fermo, Azzo VII° d'Este, il comune di Montegiorgio e in ultimo quello di Fermo, che nel 1266 lo acquistò da Manfredi al prezzo di 100 once d'oro. I rapporti con i Fermani diverranno da subito conflittuali.

 

Nel 1277 il castello è indicato con il nome di "Mons Sancti Petri de Aleis": secondo alcuni, perchè al tempo la principale produzione agricola del territorio era l'aglio, ma più probabilmente, perchè entro le sue mura ripararono i De Alleis, famiglia guelfa in fuga dalle persecuzioni dei ghibellini di Fermo.

Nel XIV° secolo, anche "Monte San Pietro de Alleis" sarà insanguinata dal conflitto tra guelfi e ghibellini, senza contare le frequenti incursioni di soldataglie al seguito di capitani di ventura e le pestilenze che spopoleranno mezza Europa ..... terribile fu quella del 1348. Il XV° secolo è invece ricordato per le dure prove a cui furono sottoposte le fortificazioni cittadine: nel 1414 fu la volta di Carlo Malatesta, che in lotta con Ludovico Migliorati, signore di Fermo, invase anche le terre di Monte San Pietrangeli arrecando gravi danni.

 

Nel 1443, i Monsampietrini si sottomisero a Francesco Sforza, da cui ben presto cercarono però di liberarsi. Per ristabilire l'ordine, ma soprattutto per proteggere la popolazione dalle continue angherie, intervenne il Legato papale della Marca, cardinale Capranica, il quale ottenne che Monte San Pietrangeli venisse sottoposta alla giurisdizione diretta della Santa Sede. La decisione, convalidata da Papa Eugenio IV°, non piacque affatto ai Fermani, che già nel 1458 tornarono per assediare il borgo; ma proprio in questo periodo, i Monsampietrini strinsero un patto di alleanza con la città di Ascoli, che più volte interverrà in loro difesa.

Gli anni 1536 e 1537 rappresentarono un passaggio decisivo, nelle vicende storiche di quella che, ancora per poco tempo, sarà conosciuta col nome di "Monte San Pietro de Alleis".

Nell'estate del 1535, i Fermani convinsero Papa Paolo III° a vendere loro l'indomito castello e dentro il gennaio del 1536 portarono a termine la costruzione di una rocca al suo interno, una struttura che avrebbe dovuto agevolare il controllo dell'irrequieta cittadinanza. I Fermani inoltre abusarono senza ritegno del potere da poco ottenuto con torture ed arresti all'ordine del giorno.

Le notizie giunsero fino a Roma e grande fu l'indignazione di Paolo III°, che indirizzò alla volta di Fermo l'esercito capeggiato da Pierluigi Farnese, che in effetti riuscì a violare la cinta muraria e ad occupare la città. Il pontefice inoltre ordinò il trasferimento della sua delegazione amministrativa da Fermo a Montottone.

Il 29 settembre del 1537, festa di San Michele Arcangelo, venne ufficializzato il passaggio di quelle terre sotto la giurisdizione diretta della Santa Sede. Monte San Pietro de Alleis diviene a questo punto Mons Sancti Petri Angelorum, o meglio, Monte San Pietro degli Angeli, nome che, una volta italianizzato, si trasformò nel più pratico Monte San Pietrangeli.

La ricostruzione dell'abitato, avvenuta per gran parte intorno alla metà del Cinquecento, probabilmente è stata frutto di un ben definito piano urbanistico. Lo si deduce analizzando l'assetto viario del centro storico: entro le mura, una via centrale perfettamente orientata sull'asse est-ovest taglia in due l'abitato e parallelamente a questa si sviluppano altri due tracciati leggermente arcuati.

 

Nei secoli XVII° e XVIII°, la campagna monsampietrina conobbe lo stato di arretratezza tipico dei centri dello Stato della Chiesa, anche se contemporaneamente, nobiltà e borghesia locali ridisegnarono l'aspetto del paese, trasformando le loro residenze in palazzi ricchi e prestigiosi.

L'età napoleonica è invece ricordata per un fatto di sangue occorso nel febbraio del 1797, anno in cui, quattro commissari francesi giunti in paese per prendere possesso del Comune, furono trucidati a furor di popolo. Il Generale Rusca, pronto ad una spietata rappresaglia, dovette desistere dai suoi intenti a causa di un'ancor più grave insurrezione, scoppiata nei territori di Sant'Elpidio a Mare e Civitanova.

Nel 1808 il Comune viene assegnato alla provincia di Macerata e nel 1860 a quella di Ascoli.

 

Lo Stemma Comunale

Nel XIV° secolo, il simbolo della comunità monsampietrina era costituito da tre agli intrecciati, posti al di sopra di tre monti.

In età rinascimentale, lo stemma consisteva invece in una raffigurazione del Monte Calvario con la croce alzata, ai lati del quale si disponevano due bulbi d'aglio; alla croce erano inoltre addossate le chiavi di San Pietro, una d'oro e l'altra d'argento. L'iconografia restò in auge fino al 1537, quando in seguito alla definitiva liberazione dalla minaccia fermana, le autorità decisero di sostituire la croce, le chiavi e i bulbi d'aglio, con la figura del nuovo protettore San Michele Arcangelo, ripreso mentre sta per trafiggere il Drago.

Da vedere e visitare

 

Archivio storico – Comune di Monte San Pietrangeli

Il documento più interessante della raccolta è senza dubbio l'antico Statuto, un Codice pergamenaceo formato da cinque libri, rilegati con tavole di legno dal dorso in pelle.

 

Collegiata di San Lorenzo (1799-1859)

Progettata dal Valadier, la chiesa figura tra i più interessanti esempi del neoclassico marchigiano.

 

Il Sistema Difensivo

Il centro storico di Monte San Pietrangeli, edificato in un sito "naturalmente predisposto alla difesa", ha assunto nel tempo una caratteristica forma allungata.

Il nucleo originario è individuabile nell'area nord-occidentale, dove nell'XI° sec. sorse il monastero di San Pietro, successivamente intitolato a San Francesco.

Dell'antico circuito fortificato si sono conservati alcuni tratti della cinta muraria e pochi esempi delle numerose torri che lo rinforzavano. La cortina difensiva, alla quale a partire dal Settecento si sono addossate strutture di vario genere, è provvista di una scarpatura aggiornata nel Quattrocento, per fronteggiare gli attacchi effettuati con l'artiglieria.

Resistono inoltre: un torrione a pianta circolare di probabile origine cinquecentesca (fronte meridionale), dotato di feritoia per moschetti e archibugi; una torre rompitratta (fronte occidentale), il cui basamento scarpato e parzialmente interrato è ascrivibile al XV° secolo. Quest'ultima risulta ormai priva di beccatelli, caditoie e merlatura.

Gli ingressi al castello erano almeno tre: Porta da Bora a nord, Porta da Sole a sud e Porta San Lorenzo ad est, tutti costruiti in forte dislivello.

 

Torre Civica (sec. XIV° - XVII°) e Cine-Teatro "Sala Europa" – vedi scheda

 

Complesso Francescano (Sec. XVI°-XVII°-XVIII°) - vedi scheda

 

Chiesa della Madonna del Buon Cuore (sec. XIII°-XIX°)

Sorge lungo la fertile valle dell'Ete Morto, non lontano dal sinuoso corso d'acqua, nella porzione di territorio comunale situata ai confini con Montegranaro e Trorre San Patrizio.

La struttura, dalle forme ottocentesche, ci appare come il risultato dell'unione di due corpi; la chiesina è infatti addossata ad un secondo fabbricato, che mostra lungo i fianchi chiare tracce di arcate. In passato il vano era presumibilmente adibito all'accoglienza dei pellegrini, che qui giungevano per venerare il dipinto della Madonna del Buon Cuore. All'interno è inoltre conservato un crocifisso ligneo ascrivibile al XIX° secolo.

 

Palazzo Comunale (1763)

Costruito nel 1763, è stato rinnovato ed abbellito da Luigi Fontana nel 1898. La facciata, dotata di lesene angolari, è suddivisa in due ordini da una cornice marcapiano: il pian terreno mostra due ingressi ad arco a tutto sesto racchiusi entro una cornice architravata; nel piano superiore spiccano invece due porte finestre dal timpano arcuato. All'interno delle sue stanze adibite al servizio amministrativo, sono visibili opere del Fontana, una tempera su tavola raffigurante la "Madonna col Bambino" attribuita al celebre Paolo Veneziano, artista documentato dal 1333 al 1362 e il basamento di un'urna cineraria di Caio Vezzio, il più insigne reperto scultoreo di età romana che il territorio comunale abbia finora restituito.

 

I Palazzi Storici di Monte San Pietrangeli

Monte San Pietrangeli è anche ricco di palazzi nobiliari, come Palazzo Fontana (sec. XVIII°-XIX°), Palazzo Barbarossa (XIX° Sec.), Palazzo Spagnoli (XIX° sec.), Palazzo De Cadilhac (sec. XIX°), Palazzo Vecchioni (sec. XVIII°-XX°) e Palazzo Stefanucci del sec. XIX° che vanta la facciata più elegante tra le residenze storiche di Monte San Pietrangeli.

 

 

PERSONAGGI ILLUSTRI

 

» Don Romolo Murri - Uomo politico.

» Luigi Fontana - Pittore, scultore ed architetto.

 

 

MANIFESTAZIONI

 

» Festa di San Biagio e "Sagra de li Caciù De Fava" - Prima settimana di febbraio

» Erba Gustando (Le erbe spontanee) le erbe di campo protagoniste a tavola - Marzo e periodo estivo.

» Associazioni in Festa - Musica e stand gastronomici al Parco Comunale - Aprile

» Rievocazione Storica del Venerdì Santo: Processione e Passione di Cristo - Venerdì Santo

» Mammaussu" Tradizionale scampagnata fuori-porta con stand gastronomici. - Lunedì dell'Angelo

» Festa di Santa Maria Desolata - Ultima settimana di maggio

» Beerockfest. Rock dal vivo e stand gastronomici - Seconda settimana di giugno

» Palio di San Pietro. Rievocazione storica - Ultima settimana di giugno

» Festa della trebbiatura e "Sagra dell'Oca arrosto" - Terza settimana di luglio

» Festa della Banda. Rassegna bandistica regionale - Quarto sabato di luglio

» Festa del Volontariato. Con gara podistica e stand gastronomici - Ultima settimana di luglio

» Festa della Madonna del Buon Cuore - Settembre

» Festa dell'associazione dei combattenti - Prima settimana di novembre

» Concerto di Natale. Presso la Collegiata dei Santi Lorenzo e Biagio - Dicembre Festività natalizie

 

 

Tipicità

» Al momento non vi sono schede di riferimento.

 

 

Si ringrazia l'amministrazione comunale di Monte San Pietrangeli per la concessione del materiale e l'apporto fornito
alla realizzazione delle pagine.

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