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a cura di Piero Evandri

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Sciò la Pica

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Sciò la Pica  »  Territorio di Monterubbiano

Comune di Monterubbiano

 

Sciò la Pica

 

Ogni anno, nel giorno di Pentecoste,  a Monterubbiano vengono rievocati riti antichissimi, legati alla storia di tutto il territorio piceno.

La leggenda narra che i Piceni giunsero in questi luoghi seguendo un uccello dedicato a Marte: il picchio o picus.

L’uccello, quando arrivarono ad Ascoli Piceno, si andò a posare sull’asta della loro insegna, come a designare questo luoghi come loro meta finale (per questo motivo la città di Ascoli Piceno porta questo nome).

Durante la festa “Sciò la Pica” un corteo di contadini, detti “zappaterra”, con indosso un costume tradizionale da lavoro, detto Guazzarone o “lu guazzarò”, portano a spasso una “Pica”, cioè una gazza, legata con un lungo spago ad un ramo di ciliegio tagliato a bella posta. I contadini, rievocando il leggendario arrivo dei Piceni, fanno finta di piantare il ramo di ciliegio là dove la folla è più fitta. Contemporaneamente altri due si dirigono verso le ragazze: mentre uno con la zappa incalza la terra rasentando i loro piedi, l’altro sbruffa il vino contenuto in una borraccia. Questo rituale si ripete più volte durante il percorso della sfilata, alla fine della quale, un gruppo appartenente alla corporazione dei Bifolchi, intona strofe di una canzone contadina locale.

 

Quando la primavera è al culmine, nel giorno della Pentecoste, prende vita a Monterubbiano la Rievocazione storica della “Sciò la Pica”. Degna cornice della manifestazione è lo splendido paese in cui l'architettura profondamente medioevale costituisce uno scenario affascinante e suggestivo.

Sebbene sia difficile datare con certezza le origini della rievocazione, esistono documenti cinquecenteschi che ne attestano la storicità ed un'antichità che risale addirittura alla "Ver Sacrum", ossia la "Primavera sacra" picena, vantando una continuità storica praticamente ininterrotta.

 

“Sciò la Pica a Monterubbiano è la tradizione culturale più antica, almeno per quanto da noi conosciuto, che celebri la nascita della stirpe Picena. Essa fonda le sue radici nel rituale della Primavera Sacra, quando, giovani sabini, costretti a lasciare la propria terra per voto agli Dei, arrivarono in questa parte dell’italia centrale seguendo il volo di un picchio. il Picchio (“pica” nel dialetto locale), uccello sacro al Dio Marte, oggetto di favole e leggende presso i Sabini, guida e oracolo per questa gente in emigrazione, fu poi elevato a simbolo del popolo che ne derivò: i Piceni.”

 


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