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  Itinerari della fede

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a cura di Piero Evandri

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Monastero delle Benedettine

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Monastero delle Benedettine  »  Territorio di Santa Vittoria in Matenano

Comune di Santa Vittoria in Matenano

 

Monastero delle Benedettine

 

Si ha notizia di questo monastero di clausura fino dall’anno 990, come comunità claustrale femminile, dipendente dal Priore del monastero di Santa Vittoria.

 

La chiesa e il monastero di S. Caterina ora si presentano nella ricostruzione fatta dall’abate commendatario Francesco Barberini (1635).

Nelle mura seicentesche della facciata, lungo la Via Roma, sono state murate alcune iscrizioni lapidarie, in caratteri gotici. Due riguardano la ricostruzione del monastero, negli anni 1368-1369, sotto il priorato di Paolo Andreoli. All’interno, la chiesa di S. Caterina fu restaurata e decorata nel 1845. Nella volta furono rappresentati: la Divina Pastora, S. Caterina, S. Benedetto nello Speco. La pala dell’Altare sinistro fu eseguita nel 1850, dal pittore romano A. Bianchini, discepolo del Minardi, noto per il “Manifesto dei puristi” (1843), movimento inteso a ricondurre l’arte al puro ideale religioso e morale. Nell’altare di fronte la tela di S. Anna con Maria Bambina e S. Gioacchino. Sull’Altare maggiore, entro la nicchia, si ammira la statua lignea di S. Benedetto, pregevole opera d’arte del secolo XVI. Allo stesso secolo risale il quadro ad olio su tela, rappresentante la Vergine in gloria, S. Benedetto e S. Scolastica, con seguito di monaci e monache.

 

Nel monastero si conserva il gruppo scultoreo, in pietra, della Pietà: arte tedesca del secolo XV; fu rinvenuta nell’orto del monastero nel 1820, ove probabilmente fu sotterrata al tempo della soppressione del monastero e requisizione delle opere d’arte, ordinata da Napoleone nel 1810. La Madonna del Latte è un affresco della metà del sec. XV. La vita claustrale delle monache benedettine, nei momenti liturgici del Coro e della Messa, è annunciata dal suono garrulo di simpatiche campane, che pendono sul campanile a vela. La Comunità religiosa è attiva, bene organizzata, benemerita per opere religiose, sociali, educative ed assistenziali. Fino al 1860 l’istruzione elementare delle giovanette santavittoriesi si svolse presso questo convento.

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