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  Il Palio di Fermo

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di Fermo e del territorio fermano.

 

Nel portale “Fermo Mia” troverete tantissime peculiarità storiche della città di Fermo e di tutto il fermano, la Fermo artistica, la Fermo culturale, la Fermo storica, la Fermo nascosta, la Fermo che non si conosce.

a cura di Piero Evandri

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Le dieci Contrade

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Le dieci Contrade della città di Fermo  »  La Cavalcata dell'Assunta

Le dieci Contrade

 

La Cavalcata dell'Assunta della città di Fermo ha radici lontanissime.

Si risale all'anno Mille, quando i primi documenti scritti narrano i fasti della celebrazione dedicata alla Vergine Maria, patrona della città.

 

Dai nobili ai notari, dalle corporazioni ai mestieranti di ogni ordine e grado sociale, tutti erano coinvolti nell'onorare la Beata Assunta, allo scopo di ringraziarla con doni per la protezione concessa.

In tale occasione tutta la città si vestiva a festa ed in ogni contrada cittadina tutto veniva predisposto affinchè si desse massimo risalto alla manifestazione.

 

Non erano da meno i castelli dello Stato Fermano, che partecipando alla solenne celebrazione annuale, offrivano a loro volta doni alla Vergine Maria e alla città di Fermo.

Contrada San Martino

La contrada storica di San Martino comprendeva Piazza Grande, via Paccaroni, via degli Aceti, Largo Euffreducci e le vie adiacenti e prendeva il nome dalla Chiesa di San Martino che si trovava tra l’attuale Palazzo dei Priori e quello Arcivescovile.

 

La chiesa, che durante la dominazione degli Sforza diede il nome alla piazza antistante, nel XV sec. fu parzialmente demolita per permetter l’ingrandimento del Palazzo dei Priori e nel 1611 fu abbattuta definitivamente.

Oggi la Chiesa di San Martino, edificata nel 1649 dai Gesuiti e collegata al loro Convento,  sede attuale del Liceo Classico “Annibal Caro”, viene utilizzata come Centro Congressi.

Contrada Castello

La contrada è la più antica della città e prende il nome dalla Chiesa di Santa Maria in Castello (l’attuale Duomo), testimoniando, col suo toponimo, la preesistenza ad essa di un Castello.

La spianata del Girfalco nel medioevo era ricchissima di edifici civili e religiosi e prima della fine del XIV sec. racchiudeva quasi tutta la Contrada.

 

Nel XIII sec. il Colle Sabulo, detto anche Girone a causa della mura circolari di cui era dotato, vide la ricostruzione in forma gotica della Cattedrale (1228), del Palazzo Comunale (1238) e assistè alla costruzione del Palazzo dei Podestà sulle pendici nord-orientali del colle.

Alla fine del secolo successivo, il Cardinale Albornoz espropriò l’intera area castellana, facendo del Girfalco una sede del potere assoluto. Il trasferimento degli abitanti nelle zone sottostanti, diede l’avvio all’urbanizzazione delle altre contrade storiche, che si svilupparono lungo le principali direttrici della città.

Da quel momento il castello girone divenne sede di numerose signorie che diedero vita ad una elegante epopea tardo medioevale: Ludovico Migliorati governò Fermo dal 1406 al 1428, Francesco Sforza dal 1433 al 1446 e cercò di rendere Fermo un potente principato rinascimentale.

I Fermani, però, si ribellarono al loro dispotismo e distrussero la Rocca a furor di popolo.

Nei secoli successivi la Contrada Castello si estese a vari settori urbani ed extraurbani.

Contrada Fiorenza

La nobile contrada Fiorenza si sviluppò probabilmente intorno all’anno 1000,  tra le mura romane dell’era repubblicana e quella augustea.

Abbracciava il quartiere del Vicus Sanctis Salvatoris, intorno alla Chiesa del Gesù (oggi Auditorium di San Martino), e il Vicus Sanctis Leonis, intorno all’omonima chiesa che si trovava subito fuori le mura di San Francesco.

 

Contrada Fiorenza, in origine piuttosto popolare, alla fine del 1300 visse una forte crescita edilizia e commerciale e vide tra i suoi abitanti numerose e importanti famiglie, come quelle dei Vinci, degli Adami, dei Raccamadoro e degli Euffreducci.

Questi ultimi scelsero come loro residenza quella che ancora oggi è la sede del Liceo Classico ” Annibal Caro”, dove si svolsero i tragici fatti che portarono Oliverotto Euffreducci alla conquista della città di Fermo.

Contrada San Bartolomeo

La contrada prende il nome dall’omonima Chiesa di San Bartolomeo Apostolo, oggi la Pietà.

Il santo è da sempre considerato il protettore dei sarti, dei macellai,dei conciatori e di tutti quei mestieri che hanno a che fare con le lame e la lavorazione delle pelli.

La contrada, infatti, tagliata in due dall’attuale Corso, comprendeva tantissime botteghe artigiane, abitate da persone provenienti da altre città, e che svolgevano appunto il mestiere di sarto, di barbiere,  mulattiere o tintore.

 

Altre attività, considerate sporche, si svolgevano invece fuori del centro: la pescaria, la platea porcorum o mercato degli animali a Pizzale Azzolino, la concia in Via delle Conce,  gualchiere o lavorazione della lana nella zona dell’Orzolo…

La famiglia Rosati, che risiedeva nella contrada, nella persona di Gianfranco Rosati, nel 1528 costruì il loggiato di San Rocco, in devozione a San Rocco e San Bastiano, come ringraziamento per essere scampato alla pestilenza che colpì la città. Anche il famoso Mastro Ugolino da Milano, autore della pagina miniata del Messale de Firmonibus, raffigurante la Cavalcata dell’Assunta, abitava qui.

Contrada Campolege

La contrada mostra nel suo stemma un gladio ed una biscia, ad indicare le sue origini più accreditate: il gladio ci porta molto indietro nel tempo, a quando Ottaviano costruì il primo nucleo della città Augustea, il campus legionis, oggi Campoleggio, la biscia invece, ci ricorda la saggia amministrazione di Giovanni Visconti d’Oleggio, che governò la città di Fermo dal 1360 al 1366.

 

La contrada divenuta nel tempo fiorente e florida, vide la nascita di numerose Confraternite religiose, Corporazioni di mestieri e bellissime chiese come quella di San Zenone,  Sant’Agostino e Santa Lucia.

Tra le famiglie storiche che la abitarono va ricordata quella Fogliani, che ogni anno viene rievocata all’interno del bellissimo corteo storico.

Contrada Pila

La nobile Contrada Pila si estendeva dalla Piazza Grande, con l’attuale Palazzo Strabone, fino alla mura e a Porta Santa Caterina. Numerose importanti famiglie qui risiedevano: i Paccaroni, gli Adami, i Gigliucci…

La famiglia Paccarone, nel periodo in cui i Fermani si sollevarono per rovesciare Francesco Sforza tra il 1445 e il 1446, si rese  protagonista di numerose vicende passate alla storia.

 

Il nome della contrada ha due diverse origini: secondo la prima il nome Pila deriva da Pilum, particolare tipo di giavellotto utilizzato dai romani nei combattimenti a breve distanza, in quanto, secondo Tito Livio e Varrone, nell’antica Firmum i Romani custodivano le loro armi; nella seconda, invece, ci si riferisce alla Pila intesa come vasca in cui venivano lavati i panni.

In base a questa ipotesi è stato scelto, come simbolo dello stemma della contrada, un mascherone di fontana, come quello di Porta Santa Caterina.

La più antica testimonianza della contrada è data dalla Chiesa di San Michele Arcangelo, che nel 1251 si chiamava Sant’Angelo in Pila.

Contrada Capodarco

Tra le quattro contrade foranee, quella di Capodarco è la maggiore per estensione.

Documenti storici testimoniano, già nel 1100, la presenza di Castrum Montis Sicchi, il cui consiglio generale veniva convocato dalla città di Fermo in occasioni straordinarie.

 

Il territorio ha vissuto una forte presenza religiosa, testimoniata dal Convento dei Frati di San Francesco dell’Eremo che ospitava anche una piccola chiesa, quella di Santa Maria di Capodarca. Questa nel 1661 divenne Chiesa Parrocchiale e custodisce ancora oggi un bel polittico di Vittore Crivelli.

Gli abitanti di Contrada Capodarco  sono operosi e generosi e con queste qualità si adoperano ancora oggi  nella realizzazione e nella riuscita del Palio dell’Assunta di Fermo.

Torre di Palme

La contrada Torre di Palme  è una Contrada Foranea che comprende anche il territorio di Salvano e Marina Palmense.

Il borgo di Torre di Palme nasce nell’XII-XIII sec. col nome di Turris Palmae e nell’antichità era la fortificazione dello scalo marittimo di Palma, città picena fondata nel VI sec. a.Cristo.

Nell’XI sec. dei documenti indicano chiaramente il Castello de Palme, mentre nel 1202 nella pace di Polverigi insieme a Fermo si indica il Castrum Turris Palmarum.

 

La Pieve di Santa Maria a Mare, oggi Chiesa di Santa Maria a Mare, custodisce il primo palio conquistato dalla contrada nel 1985.

A Torre di Palme, borgo sorto intorno al Convento degli Agostiniani, possono ancora oggi essere ammirati numerosi edifici religiosi come la Chiesa di San Giovanni Battista, il Convento e la chiesa di Sant’Agostino, all’interno della quale è conservato un bel polittico di Vittore Crivelli.

Contrada Molini Girola

La contrada foranea di Molini Girola è stata inserita nel corteggio storico della Cavalcata dell’Assunta soltanto nella nuova edizione del 1982.

 

Il territorio della contrada è quello che si trova vicino al fiume Tenna, a nord ovest della città. Abitato già in epoca Picena fu dotato di numerosi canali che dovevano servire all’irrigazione dei campi. Lungo questi canali sorsero dei mulini ad acqua ed è proprio un mulino il simbolo della contrada.

Il corteggio storico  prevede la corporazione dei mugnai con i loro sacchi di farina a simboleggiare l’operosità degli abitanti, che si dedicavano anche alla tessitura, filatura e concia delle pelli.

Contrada Campiglione

Il toponimo della contrada foranea di Campiglione, deriva dal latino  Campoliolus, diminutivo di campus.

In un documento del 996 si fa menzione della chiesa di Sant’Andrea in fundo Paternioni, che dovrebbe essere la chiesa  rurale più antica di Campiglione.

 

Relativo al 1214, invece, è il documento che nomina il Castrum Campolioli come castello riconfermato alla città di Fermo da Aldebrandino, Marchese d’Este e di Ancona per la sua fedeltà alla Chiesa di Roma.

Inoltre un altro documento del 1290-92 fa esplicito riferimento alla Chiesa di San Petri de Campilio, andata poi in rovina alla fine del 1500.

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