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  Altidona

“Fermo Mia” il primo portale D.o.c.
di Fermo e del territorio fermano.

 

Nel portale “Fermo Mia” troverete tantissime peculiarità storiche della città di Fermo e di tutto il fermano, la Fermo artistica, la Fermo culturale, la Fermo storica, la Fermo nascosta, la Fermo che non si conosce.

a cura di Piero Evandri

territorio del fermano

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Altidona   »    Un piccolo angolo di paradiso collinare e marino

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Altidona  -  Cenni storici

 

In diversi punti del territorio dell’attuale comune di Altidona sono state rinvenute pietre scheggiate e lavorate che testimoniano della presenza dell’uomo in questi luoghi fin dalla preistoria. Le attività agricole e commerciali dell’età romana sono ampiamente documentate oltre che dal toponimo prediale “Barbolano”, dai depositi di anfore recanti il sigillo “Barbula” ritrovati alla foce del fosso San Biagio. Poiché anfore con lo stesso bollo sono state rinvenute sia a Roma che in varie località dell’Italia settentrionale gli storici concludono che qui ci fosse una notevole produzione di quel famoso vino “palmense” che dal Piceno raggiungeva varie località dell’impero.

In prossimità dell’antica strada Aprutina che collegava la Salaria e l’Abruzzo alla città di Fermo dovevano essere numerose ville e da una di esse  probabilmente proveniva la statua di Esculapio venduta agli inglesi agli inizi del Novecento. In cima al colle Aprutino è ancora visibile una grande cisterna romana che provvedeva all’approvvigionamento idrico delle ville sottostanti.

 

Nell’alto medioevo nel territorio di Altidona si hanno insediamenti longobardi e benedettini.

Il castello di Barbolano, con le chiese di San Biagio e Santa Maria, nel 1029 vengono donati dalla badessa Ramberga ai benedettini di Montecassino mentre ai monaci di Farfa appartengono il monastero e la chiesa di Sant’Angelo che sorgeva appena più all’interno rispetto a Barbolano che è sul mare.  Sul crinale  che guarda il mare e la valle dell’Aso, in contrada Latrocella sorgeva invece la Pieve di San Ciriaco che si ritiene il nucleo originario dell’attuale paese.

Tra il XII° e il XIII° secolo tutti gli insediamenti sparsi vengono abbandonati e la popolazione si trasferisce in un nuovo centro fortificato che sarà l’attuale castello di Altidona.

 

Fin dalle origini Altidona è sotto la giurisdizione della città di Fermo ed è amministrata, come gli altri castelli fermani, da un “vicario” nominato dalla città e da quattro “massari” eletti dal consiglio generale dei capifamiglia. E’ sottoposta alle leggi e alle imposizioni della città dominante ma ha sufficiente autonomia per quanto riguarda l’amministrazione interna.

Le sue risorse si basano principalmente sull’agricoltura, attività praticata dal 70% circa dei suoi abitanti.

Nel corso dei secoli XV° e XVI° è interessata da forti immigrazioni di slavi e albanesi che si inseriscono nel tessuto sociale dando slancio ad una economia basata anche sulle attività artigiane, il commercio e i trasporti.

A partire dal XVI° secolo, con la diffusione del contratto di mezzadria, decine di famiglie si insediano nelle campagne a coltivare fondi appartenenti a proprietari locali e fermani e a diversi enti ecclesiastici.

Nel corso del Settecento, dato l’aumento del numero degli abitanti, si forma un borgo fuori  le mura, lungo la strada che porta verso il mare.

A servizio degli abitanti e a sostegno dei poveri vengono istituite delle opere pie, il monte di pietà e quello frumentario, l’ospedale, diverse confraternite, successivamente una società operaia di mutuo soccorso.

Nel periodo dell’occupazione francese alcuni giovani altidonesi tentarono di provocare una rivolta. Arrestati, sei di essi furono fucilati sulla piazza di Fermo nel novembre del 1808.

 

Nel corso dell’Ottocento furono realizzate molte opere pubbliche come le strade di collegamento con la marina e Monterubbiano, il nuovo campanile della chiesa parrocchiale, l’acquedotto.

Nel secondo dopo guerra, con lo sviluppo della viabilità e del turismo, si forma la frazione  Marina che avrà un incremento edilizio tale da portarla in breve a superare il centro storico stesso.

Oggi Altidona è una fiorente cittadina in continua crescita economica e demografica, che basa la sua economia sulla produzione di prodotti agricoli locali e sull’artigianato. Nel suo territorio ricadono 3 chilometri di spiaggia che ogni estate accolgono turisti provenienti da varie parti d’Europa, ed ha una buona capacità ricettiva.

Da vedere e visitare

 

Archivio Storico del comune di Altidona.

 

Centro Storico

Cinto completamente di mura, sulle quali in molti casi poggiano le abitazioni, è attraversato dalla via principale che collega le due porte in senso est-ovest.

Una serie di vicoli perpendicolari all’asse viario formano la tipica planimetria a spina di pesce.

Le case, tutte in cotto ed alcune con pregevoli portali quattrocenteschi, sono a doppio affaccio sulla via principale e su quelle secondarie. In prossimità della porta da mare si apre la piazza Cesare Battisti, un terrazzo sulla sottostante vallata dell’Aso con una pregevole fontana della fine dell’Ottocento e una torre di guardia medioevale.

 

Villa Montana e Cisterna Romana

Sono situate nell’antica contrada di Barbolano, dove nell’Alto Medioevo sprofondò in mare l’antico castello.

 

Chiesa parrocchiale di Santa Maria e Ciriaco

Riedificata nel Settecento in stile neoclassico e restaurata nella facciata nel secondo dopoguerra, è sovrastata da un imponente campanile costruito nel 1886 su disegno di G.B. Alesiani.

 

 

PERSONAGGI ILLUSTRI

Al momento non vi sono schede di riferimento.

 

 

MANIFESTAZIONI

Mostra di Pittura “Stanze Aperte” - Nei locali del centro storico nei mesi di luglio e agosto.

Mostra fotografica - A tema variabile, di maestri tedeschi, si svolge da metà luglio a metà agosto.

Festa del Patrono San Ciriaco – 8 agosto.

Rassegna di teatro dialettale - Sabato di luglio.

Sagra della polenta con le lumache - Primo fine settimana di agosto.

Festa del turista - Seconda settimana di agosto.

Presepe vivente - Si svolge il 25 e 26 dicembre nelle vie del centro storico.

Coinvolge oltre 200 figuranti e vede oltre 8000 visitatori in ogni edizione.

 

Tipicità

Artigianato locale.

 

 

Si ringrazia l'amministrazione comunale di Altidona ed il prof. Luigi Rossi per la concessione del materiale e l'apporto fornito
alla realizzazione delle pagine.

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